28 novembre 2011

"Spazzatour 2" con Emilio Casalini di Report il percorso dei rifiuti pericolosi

Abbiamo avuto modo di sottolineare un interessante servizio del giornalista di Report sugli scarti e sui rifiuti pericolosi che partono dal nostro paese illegamente verso la Cina.
Gli stessi in alcuni casi tornano in Italia, dopo essere stati riciclati in maniera quanto meno "discutibile", nella forma di prodotti a basso costo con tutti i rischi e le conseguenze associate che abbiamo già descritto.

Segnaliamo ora la seconda parte del servizio che descrive come siano facilmente aggirate le procedure di monitoraggio e di controllo dei rifiuti pericolosi recentemente introdotte (SISTRI).
Il giornalista si concentra in questo caso sul percorso dei rifiuti speciali dall'Italia alla Cina.

Ancora una volta consigliamo la visione della seconda parte dell'inchiesta di Casalini

22 novembre 2011

Nuove etichette "europee" per gli alimenti, ecco le novità




Da oggi entra in vigore,con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, il nuovo regolamento per le etichette dei prodotti alimentari.
Si è giunti a tale risultato dopo una lunga mediazione tra Commissione Europea, Consiglio e Parlamento Europeo e sotto la spinta delle ultime emergenze alimentari.

Le nuove etichette dovranno riportare le informazioni nutrizionali fondamentali (contenuto energetico e percentuale di grassi), l'eventuale presenza di allergeni (anche nei cibi non imballati e presenti nei ristoranti o mense) e la scadenza dell'alimento.
Sarà inoltre vietato dare indicazioni fuorvianti (imitazione di cibi realizzati con ingredienti diversi) e il tutto dovrà essere scritto con caratteri aventi una dimensione consona (facilmente leggibile).

Per tutte le carni fresche sarà obbligatorio indicare la nazione e l'allevamento di provenienza (fino ad ora solo per quelle bovine) mentre, come sottolinea la Coldiretti, per altre categorie di alimenti (salumi, latticini...) bisognerà purtroppo aspettare ancora qualche anno.

Pensiamo che questo intervento sia molto importante per la tutela della salute pubblica e speriamo che venga accompagnato a controlli seri sui prodotti (non solo alimentari) che vengono distribuiti quotidianamente nel nostro paese.
Riteniamo che tali misure siano positive per i consumatori ma anche per i produttori onesti.

21 novembre 2011

"Spazzatour", a Report il riciclo dei rifiuti e i prodotti made in Cina

Il programma di Raitre di Milena Gabanelli ha trasmesso ieri un bel servizio sul problema del riciclo dei rifiuti.
Nel reportage di Emilio Casalini si analizza il fenomeno per cui rifiuti che in Italia dovrebbero essere smaltiti come rifiuti speciali vengono inviati in Cina dove sono riciclati insieme agli altri "normali".
Questo in sintesi quanto documentato dal giornalista, numerose sono le conseguenze di tale comportamento, le riassumiamo qui brevemente:

danno economico: come abbiamo già detto parlando delle posate in plastica monouso i cittadini in realtà pagano al momento dell'acquisto un contributo per il  corretto smaltimento dei prodotti;
le aziende italiane, ma non solo, attrezzate per il corretto riciclaggio subiscono una concorrenza sleale da quelle che abbattono i costi perchè fuori norma.

danno ambientale: come si può vedere nel servizio vaste zone del paese asiatico hanno un livello di inquinamento elevatissimo che porta a problemi di salute, anche gravi, per gli abitanti.

importazione di prodotti "tossici": le materie prime provenienti da questo riciclaggio incontrollato vengono, a volte, utilizzate per la produzione di oggetti che sono venduti a prezzi stracciati e che possono essere nocivi alla nostra salute (giocattoli, stoviglie...). Tali prodotti mettono in crisi le nostre aziende che devono competere con altre che abbattono i costi non rispettando le regole.

Il discorso non può essere naturalmente generalizzato, esistono moltissime aziende anche in Cina che lavorano in modo corretto e che subiscono un danno d'immagine, il problema è che bisognerebbe intensificare i controlli!!
I consumatori poi, anche in un periodo di forte crisi come questo, non dovrebbero scegliere soltanto in base al prezzo ma anche alla qualità, compito delle istituzioni è quello di fornirci gli strumenti necessari ad una scelta ponderata e di far rispettare in maniera più rigorosa le regole esistenti.
Ricordiamo che nel settore delle stoviglie esiste una serie di documenti e certificati che possiamo richiedere al momento dell'acquisto e che ci consentono di stare tranquilli circa la bontà dei prodotti stessi.

Pubblichiamo il link del servizio che consigliamo in quanto molto esaustivo e ricco di immagini eloquenti.

Spazzatour di Emilio Casalini


  

15 novembre 2011

La crisi economica in Italia e il mondo bio






La crisi che da alcuni anni sta colpendo l'economia mondiale si sta concentrando ultimamente sull'Europa e sul nostro paese.
Le persone comuni, in realtà, ben prima che i mercati certificassero la situazione avevano avuto modo di provare sulla propria pelle gli effetti della globalizzazione assistendo, inermi, alla delocalizzazione di molte grosse aziende.
Il mercato globale da una parte ci "obbliga" a competere a livello mondiale con aziende che hanno costi inferiori e meno regole, dall'altro non ci permette di introdurre aiuti o barriere per salvare i nostri posti di lavoro.
In Italia, fortunatamente, esistono ancora imprenditori che hanno voglia di investire e che lo fanno anche e soprattutto nella ricerca; nell'ambito dei materiali biodegradabili/compostabili ad esempio si moltiplicano i brevetti di resine che hanno i più diversi impieghi.
Speriamo che il governo capisca l'importanza dell'innovazione per il nostro paese e li aiuti incentivando gli investimenti che portino occupazione nel nostro paese.
Visto poi che gli organismi internazionali non consentono l'introduzione di barriere verso i prodotti esteri dobbiamo essere noi cittadini in prima persona a renderci conto che non è possibile pretendere di avere il lavoro se continuiamo ad acquistare merce che non è realizzata in Italia!!
I prodotti made in Italy rappresentano oltretutto una garanzia di qualità media più elevata rispetto a quelli provenienti dall'estero in quanto, generalmente, devono soddisfare norme più restrittive.
Analogo discorso vale per gli imprenditori che delocalizzano le proprie aziende rincorrendo prezzi di produzione più bassi: come si può pensare che gli italiani continuino ad acquistare se non hanno più reddito?
Il settore delle posate e delle stoviglie biodegradabili, come molti altri ad elevato contenuto "innovativo" (ad esempio quello delle energie rinnovabili...) sono settori in cui le aziende italiane dovrebbero essere aiutate, nel limite del possibile, in quanto sono strategici per uno sviluppo sostenibile del paese e potrebbero consentire di ottenere un vantaggio competitivo rispetto a nazioni in cui c'è una forza lavoro meno formata.
L'Italia, in conclusione, ha bisogno di ripartire il più velocemente possibile per uscire da questa crisi e per farlo ha bisogno di interventi e aiuti mirati in settori strategici. Speriamo che tutto ciò avvenga in tempi ragionevolmente brevi e che.... non sia già troppo tardi.

12 novembre 2011

tendenze e varie

12 marzo 2011 - Boom delle posate biodegradabili

22 marzo 2011 - Posate biodegradabili: produttore in zona Varese, Novara

16 aprile 2011 - Con la primavera "sbocciano" le stoviglie biodegradabili

15 novembre 2011 - La crisi economica in Italia e il mondo bio

21 novembre 2011 - "Spazzatour", a Report il riciclo dei rifiuti e i prodotti made in Cina 

22 novembre 2011 - Nuove etichette "europee" per gli alimenti, ecco le novità

28 novembre 2011 - "Spazzatour 2" con Emilio Casalini di Report il percorso dei rifiuti pericolosi

1 gennaio 2012 - Shopper biodegradabili: dopo un anno un primo bilancio e... il decreto che manca!

5 gennaio 2012 - Ecopneus, il consorzio per lo smaltimento dei pneumatici usati

14 gennaio 2012 - Il compostaggio a "Un posto al sole" aiuta nella lotta all'emergenza rifiuti

18 gennaio 2012 - "Immondizia zero" il 22 gennaio puntata di Presa diretta dedicata al problema dei rifiuti

12 febbraio 2012 - 17 febbraio 2012, M'illumino di meno: la giornata del risparmio energetico

4 marzo 2012 - A Porto Torres il Polo di chimica verde italiana

4 aprile 2012 - Ma la Coca Cola è davvero cancerogena?

9 giugno 2012 - Gli italiani e le bottiglie d'acqua

2 luglio 2012 - Le olimpiadi di Londra e le stoviglie bio

19 agosto 2012 - Posate biodegradabili e nuove abitudini in periodo di crisi

26 agosto 2012 - Ma il diesel è veramente cancerogeno?

3 settembre 2012 - Anche in Piemonte sempre più diffuse le stoviglie bio

7 settembre 2012 - Roma: raccolta differenziata e nuove discariche

20 gennaio 2012 - 2013 e Tares: anno nuovo, tassa nuova e vecchi problemi?

2 marzo 2013 - Le gelaterie GROM scelgono le bioplastiche

3 agosto 2013 - Ma dove finiscono i nostri elettrodomestici guasti?

14 agosto 2013 - Le bottiglie da Oscar

5 gennaio 2015 - Perché aumenta il contributo CONAI per la plastica?

19 gennaio 2015 - Il prezzo del petrolio, l'andamento del cambio euro/dollaro e il prezzo delle stoviglie biodegradabili

5 febbraio 2016 - Inquinamento marino e materiali biodegradabili

20 aprile 2016 - ZaBio: una nuova linea di posate biodegradabili made in Italy

13 maggio 2016 - Le stoviglie biodegradabili per feste e sagre

1 giugno 2016 - Stoviglie usa e getta in plastica o biodegradabili?

non solo posate

7 maggio 2011 - Non solo posate biodegradabili: Chicza la gomma da masticare biodegradabile

25 giugno 2011 - Pannolini riutilizzabili: un ritorno....al futuro!!!

10 luglio 2011 - Prodotti alla spina e acqua a km zero: risparmio e salvaguardia ambientale

24 marzo 2012 - Cialde e capsule caffè, breve analisi sul loro "costo ambientale"

25 marzo 2012 - Shopper biodegradabili, in arrivo la conferma del disegno di legge

10 giugno 2012 - Dopo posate e stoviglie bio arrivano le borracce ecologiche

20 settembre 2012 - La crisi economica, la Fiat, Marchionne e il futuro dell'automobile

8 ottobre 2012 - Shopper biodegradabili, ma si degradano veramente?

9 aprile 2013 - Bottiglie in tasca per i jeans Levi's

11 maggio 2014 - Per gli shopper la normativa italiana diventa europea

materiali

29 maggio 2011 - Mondo bio: nuovi materiali crescono

1 ottobre 2011 - M49: una nuova bioplastica per occhiali

11 dicembre 2011 - Bioplastiche, considerazioni ed alcuni esempi

4 febbraio 2012 - Bioplastiche per auto, nuovi brevetti

9 marzo 2013 - Un nuovo materiale naturale per imballaggi: Progetto WheyLayer

2 settembre 2013 - Basf e materiali biodegradabili e compostabili

25 gennaio 2014 - Presto un PLA Made in Italy?

7 luglio 2014 - Nel futuro delle nostre macchine ci saranno i pomodori?

26 luglio 2014 - Estabio: un nuovo polimero compostabile

eventi

25 marzo 2011 - Le posate biodegradabili a "Fa la cosa giusta" 25-27 marzo 2011 Milano

2 giugno 2011 - A Torino la 1° edizione di FierAmbiente

20 luglio 2011 - Bacheca eventi: Feste e sagre che rispettano l'ambiente

7 agosto 2011 - Ecofeste in provincia di Varese

5 settembre 2011 - Biopolpack: congresso sugli imballaggi in polimeri biodegradabili

19 settembre 2011 - Puliamo il mondo 2011

8 ottobre 2011 - Il decalogo della raccolta differenziata

12 febbraio 2012 - Ipack Ima fiera dell'imballaggio a Milano

15 settembre 2012 - Ecomondo, la fiera della green economy

31 gennaio 2016 - La conferenza sul clima di Parigi, una spinta all'utilizzo delle posate biodegradabili?

approfondimenti e tecnologie

13 marzo 2011 - Sagre e feste campestri, utilizzo e vantaggi delle stoviglie biodegradabili

17 marzo 2011 - Si fa presto a dire biodegradabile, Mater-Bi e i suoi "fratelli"

24 marzo 2011 - Posate biodegradabili: il prezzo è giusto?

2 aprile 2011 - Posate biodegradabili: come vanno smaltite?

9 aprile 2011 - Forchetta biodegradabile imbustata

1 maggio 2011 - Come si producono le posate biodegradabili

14 maggio 2011 - Posate biodegradabili, stiamo attenti a quello che compriamo!!

9 giugno 2011 - Posate biodegradabili o posate biodegradabili compostabili?

2 luglio 2011 - Posate monouso in plastica, perchè non si possono riciclare?

17 luglio 2011 - Posate biodegradabili ed emergenza rifiuti

2 settembre 2011 - Mense scolastiche e posate biodegradabili

17 settembre 2011 - Posate e stoviglie biodegradabili: non solo bioplastiche

5 ottobre 2011 - Posate biodegradabili: quali documenti chiedere al momento dell'acquisto

15 ottobre 2011 - Posate e stoviglie bio: prezzi e rivenditori

5 novembre 2011 - Il processo di compostaggio e le posate biodegradabili

3 dicembre 2011 - Recupero e riciclo delle materie plastiche, considerazioni e andamento in Italia e nel resto del mondo

11 gennaio 2012 - Posate bio e il design italiano

19 febbraio 2012 - Per le feste di Verona solo stoviglie biodegradabili o in polipropilene

14 aprile 2012 - Risparmio energetico nella produzione delle posate biodegradabili

28 aprile 2012 - Il riciclo delle stoviglie in plastica, finalmente un passo avanti!

14 ottobre 2012 - Posate monouso in plastica riciclabile

1 novembre 2012 - Posate monouso in polipropilene

13 gennaio 2013 - Un nuovo carburante pulito per il trasporto pubblico

1 aprile 2013 - Stoviglie monouso in plastica, impatto ambientale e capacità di riciclo

18 maggio 2013 - Produttori di stoviglie monouso in Italia

22 giugno 2013 - Mercato dei polimeri biodegradabili, la crescita continua

22 marzo 2014 - Iglo: un progetto per la trasformazione dei rifiuti organici domestici

8 giugno 2014 - Riciclare fa bene!

1 marzo 2016 - Stampo per la produzione di posate biodegradabili: come è fatto, caratteristiche e prezzo

5 novembre 2011

Il processo di compostaggio e le posate biodegradabili

Le posate biodegradabili, realizzate con materiale biodegradabile e compostabile, possono essere smaltite insieme alla frazione umida dei rifiuti urbani in modo da ottenere il compost.
Il processo di compostaggio è l'insieme delle operazioni che consentono di trasformare gli scarti da problema ambientale a risorsa.
La quantità di spazzatura prodotta globalmente è in continua crescita sia per l'aumento della popolazione che per gli stili di vita orientati sempre più verso quelli delle società consumistiche.
A breve le "emergenze rifiuti" non saranno più casi isolati. L'unica soluzione è quella di affrontare il problema in maniera serio e con una programmazione di medio/lungo termine, che non si preoccupi cioè soltanto di tamponare un'emergenza ma di risolverla.
L'obiettivo dovrebbe essere quello di limitare il più possibile le quantità di immondizia indifferenziata smaltita in discarica o tramite inceneritori. Queste sono soluzioni che possono andare bene in momenti di emergenza ma non nel lungo periodo.
La raccolta differenziata su tutto il territorio nazionale è senza dubbio il primo intervento da predisporre, a monte poi si dovrebbero mettere in campo tutti gli accorgimenti necessari a ridurre i rifiuti  (per esempio limitazione e possibilità di riciclaggio degli imballaggi).

Venendo al processo di compostaggio vogliamo qui dare solo alcune informazioni e nozioni di base senza voler entrare troppo nel dettaglio.
Le sostanze che possono essere sottoposte al compostaggio sono numerose, ne citiamo solo alcune: scarti legnosi, rifiuti di natura organica, sfalci, scarti provenienti da industrie alimentari e cartarie, letame, lettiere e scarti provenienti da aziende agricole.
Il compostaggio è un processo di tipo aerobico durante il quale microorganismi presenti nell'ambiente attaccano la frazione organica della miscela trattata liberando sostanze come vapore acqueo, anidride carbonica e sali minerali. Dopo alcuni mesi si ottiene il compost, prodotto ricco di humus che viene ampiamente utilizzato in agricoltura.
La trasformazione descritta si osserva normalmente in natura per esempio nelle lettiere dei boschi o nel letame; negli impianti industriali di compostaggio si tengono sotto controllo le varie fasi in modo da velocizzare le trasformazioni e da ottenere un prodotto più omogeneo e ricco di sostanze nutritive per i terreni.

Le fasi principali del processo sono:

- Preparazione della miscela
In questa fase si decide quali materiali trattare e in che quantità. Particolare importanza assumono aspetti quali: rapporto tra carbonio e azoto, umidità, presenza di materiali facilmente degradabili e di materiali ricchi di lignina e cellulosa. Può essere necessario sottoporre la carica ad un processo di trituramento per facilitare le reazioni.

- Biossidazioni
Nella prima parte della procedura la frazione organica più facilmente assimilabile subisce un attacco microbico che ha, tra gli altri, l'effetto di portare ad un innalzamento della temperatura. A 55°-60°C si verifica una sorta di igenizzazione in quanto si riduce il numero di microbi presenti e vengono eliminati alcuni germi patogeni (salmonella).
Durante questa fase la miscela viene trattata con rivoltamenti e insufflazioni forzata di aria.

- Maturazione
L'ultima fase è quella più lunga (può richiedere alcuni mesi) e comporta la formazione di sostanze umiche che caratterizzano la qualità del compost. La massa si raffredda lentamente fino a temperatura ambiente e assume un aspetto più scuro e gli odori prodotti si riducono parecchio.

Al termine del processo il compost può essere sottoposto ad una vagliatura per togliere eventuali impurità e per portarlo alla pezzatura voluta.
Il prodotto ottenuto può essere usato come fertilizzante in diversi settori (agricoltura, vivaistica, gestione del verde pubblico...) ed essendo ricco di azoto, fosforo e potassio rappresenta una valida alternativa ai fertilizzanti chimici.

Da quanto detto appare chiaro come gli impianti di compostaggio rappresentino un'occasione di investimento economico oltre che ambientale.
La frazione organica dei rifiuti può essere trasformata da "problema" a risorsa consentendo oltretutto la riduzione dell'utilizzo di prodotti chimici in agricoltura.
Il compost poi avendo tutte le proprietà precedentemente descritte ha un prezzo di mercato che consente agli imprenditori/amministratori che decidono di investire in impianti di compostaggio di avere anche un ritorno economico.

Le posate biodegradabili che possono essere smaltite con la frazione organica non vanno a confluire nella massa di rifiuti che vanno in discarica o all'inceneritore e possono perciò rappresentare anche una risorsa. I vantaggi sono più evidenti se si considerano le quantità di stoviglie monouso utilizzate giornalmente nella ristorazione collettiva. Ci sembra giusto ricordare come le stoviglie biodegradabili possano essere trattate al momento solo con impianti di compostaggio industriali e non singolarmente dai cittadini.

Per quanto riguarda le stoviglie monouso in plastica rimandiamo ad un altro nostro post in cui si analizzavano le ragioni per cui non possono rientrare nel circuito virtuoso della raccolta differenziata.