25 maggio 2022

I migliori prezzi di posate e stoviglie per feste e sagre

Quando si deve organizzare una festa o una manifestazione in cui è previsto un servizio ristorazione si devono affrontare diversi "problemi" tra questi uno dei più importanti è la scelta del fornitore ideale.

Esistono sostanzialmente due vie possibili: affidarsi ad un unico grossista che è in grado di fornirci tutto il materiale necessario all'organizzazione dell'evento oppure rivolgersi a diverse aziende specializzate.

Nel primo caso risparmieremo sicuramente tempo nel secondo probabilmente denaro..

Le dimensioni dell'evento e il numero di partecipanti previsto sono un parametro importante nel scegliere la strada da seguire, va detto però che in caso di manifestazioni ricorrenti (per esempio le sagre estive) si può effettuare una selezione approfondita il primo anno e poi aggiornarla periodicamente.

Fino all'anno scorso la spesa per posate e stoviglie in genere era marginale se confrontata con quella per l'acquisto od il noleggio di allestimenti e attrezzature (tavoli, sedie, tende, gazebo, banconi, distributori bevande, frigoriferi, congelatori, fornelli..). 

A gennaio di quest'anno, con l'entrata in vigore della direttiva SUP (Single Use Plastic), sono stati messi al bando diversi prodotti monouso in plastica tra i quali piatti e posate.

A questo punto anche chi organizza eventi all'aperto deve per forza scegliere tra le due alternative possibili: dotarsi di lavastoviglie e di un'abbondante dotazione di stoviglie in metallo/ceramica lavabili oppure ricorrere a stoviglie prodotte in materiale compostabile proveniente per almeno il 40% da fonti rinnovabili.

Nel primo caso, a parte l'investimento iniziale esiste il problema delle utenze ed in particolare degli scarichi da smaltire in modo corretto e sicuro. Nel secondo invece siamo di fronte ad un prezzo d'acquisto inferiore rispetto alle stoviglie lavabili ma più alto di quello dei vecchi prodotti in plastica.

Quando i numeri dell'evento cominciano ad essere importanti affidarsi al fornitore giusto può comportare anche risparmi importanti.

In base alla nostra esperienza su posate e stoviglie biodegradabili possiamo fornire alcuni dati e consigli:

- le stoviglie in materiale compostabile, considerando anche gli aumenti delle materie prime e dell'energia degli ultimi mesi, costano circa 2 o 3 volte quelle in plastica 

- chiedere sempre le certificazioni relative ai prodotti che acquistate (contatto con alimenti, tipologia materiale utilizzato, produttore/distributore..)

- ogni passaggio dal produttore a voi implica (giustamente) un ricarico sul prezzo, se dovete acquistare un lotto ragionevolmente grande (migliaia di pezzi) provate a rivolgervi direttamente ad un produttore per verificare la disponibilità ad una vendita diretta

- scegliere il tipo di stoviglia non solo in base al prezzo ma anche in base alle caratteristiche fisiche necessarie. Spesso vengono proposti piatti che costano poco ma sono talmente sottili che non si riescono ad utilizzare, discorso analogo per posate leggere. L'importante è essere consapevoli di quello che si compra e del tipo di alimento che si servirà: una bistecca o una polenta servita ad alta temperatura non possono essere mangiate con posate da 3 grammi o con piatti troppo leggeri.    

9 maggio 2022

Le posate biodegradabili sono resistenti?



Abbiamo ricevuto dai nostri lettori delle osservazioni riguardanti la resistenza delle posate biodegrabili.

Degli utenti si sono lamentati dicendo che le "vecchie" posate di plastica erano più resistenti e funzionali rispetto a quelle in bioplastica.

Discorso analogo, se ricordate, veniva fatto qualche anno fa con gli shopper monouso.

Proviamo ad analizzare il "problema" per individuare i motivi che portano i cittadini ad avere una simile impressione.

Primo aspetto da considerare è la materia prima.

Una bioplastica biodegradabile e compostabile (di qualunque tipo) è un materiale che deve avere alcune caratteristiche particolari ma le più importanti sono che deve degradarsi in determinate condizioni ambientali (temperatura, umidità...) e soprattutto dopo la degradazione non deve produrre sostanze nocive all'ambiente.

Accanto a queste specifiche ve ne sono altre legate alla sua trasformazione deve cioè poter essere lavorata "facilmente" in modo da ottenere i manufatti che ci interessano. 

Si deve trovare perciò un giusto compromesso tra tutte queste esigenze e la necessità di avere delle caratteristiche fisiche/meccaniche soddisfacenti.. 

Capite che solo una continua ricerca e un utilizzo sempre più massiccio di bioplastica (in modo da giustificarne le spese per gli investimenti) porteranno ad avere materiali più performanti.

Analizzato l'aspetto della materia prima esiste, come per le posate in plastica un discorso relativo al design del prodotto.

A seconda della conformazione e in sostanza del peso delle stoviglie avremo prodotti più o meno resistenti. 

In linea di principio avere prodotti più leggeri significa avere minori sprechi di materia prima e di energia, diciamo però che a tutto c'è un limite.

Esistono sul mercato posate con le quali si riesce a mangiare qualcosa e posate con le quali si mangia normalmente, sta a noi scegliere quali acquistare in base alle nostre esigenze, certo che con il costo della materia prima attuale anche 1 grammo di differenza incide notevolmente sul prezzo finale.

Ripeto dobbiamo essere capaci noi utilizzatori di capire se abbiamo bisogno di una posata resistente (per esempio per mangiare una grigliata in una sagra) oppure no e di conseguenza acquistare un prodotto idoneo sapendo però che la "qualità" ha un suo prezzo.