15 novembre 2011

La crisi economica in Italia e il mondo bio






La crisi che da alcuni anni sta colpendo l'economia mondiale si sta concentrando ultimamente sull'Europa e sul nostro paese.
Le persone comuni, in realtà, ben prima che i mercati certificassero la situazione avevano avuto modo di provare sulla propria pelle gli effetti della globalizzazione assistendo, inermi, alla delocalizzazione di molte grosse aziende.
Il mercato globale da una parte ci "obbliga" a competere a livello mondiale con aziende che hanno costi inferiori e meno regole, dall'altro non ci permette di introdurre aiuti o barriere per salvare i nostri posti di lavoro.
In Italia, fortunatamente, esistono ancora imprenditori che hanno voglia di investire e che lo fanno anche e soprattutto nella ricerca; nell'ambito dei materiali biodegradabili/compostabili ad esempio si moltiplicano i brevetti di resine che hanno i più diversi impieghi.
Speriamo che il governo capisca l'importanza dell'innovazione per il nostro paese e li aiuti incentivando gli investimenti che portino occupazione nel nostro paese.
Visto poi che gli organismi internazionali non consentono l'introduzione di barriere verso i prodotti esteri dobbiamo essere noi cittadini in prima persona a renderci conto che non è possibile pretendere di avere il lavoro se continuiamo ad acquistare merce che non è realizzata in Italia!!
I prodotti made in Italy rappresentano oltretutto una garanzia di qualità media più elevata rispetto a quelli provenienti dall'estero in quanto, generalmente, devono soddisfare norme più restrittive.
Analogo discorso vale per gli imprenditori che delocalizzano le proprie aziende rincorrendo prezzi di produzione più bassi: come si può pensare che gli italiani continuino ad acquistare se non hanno più reddito?
Il settore delle posate e delle stoviglie biodegradabili, come molti altri ad elevato contenuto "innovativo" (ad esempio quello delle energie rinnovabili...) sono settori in cui le aziende italiane dovrebbero essere aiutate, nel limite del possibile, in quanto sono strategici per uno sviluppo sostenibile del paese e potrebbero consentire di ottenere un vantaggio competitivo rispetto a nazioni in cui c'è una forza lavoro meno formata.
L'Italia, in conclusione, ha bisogno di ripartire il più velocemente possibile per uscire da questa crisi e per farlo ha bisogno di interventi e aiuti mirati in settori strategici. Speriamo che tutto ciò avvenga in tempi ragionevolmente brevi e che.... non sia già troppo tardi.

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