25 marzo 2011

Le posate biodegradabili a "Fa la cosa giusta" 25-27 marzo 2011 Milano

Dal 25 al 27 marzo 2011 alla fieramilanocity si terrà "Fa la cosa giusta" fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.
Numerosi sono gli appuntamenti culturali in programma, previste anche diverse degustazioni di cibi cucinati nel pieno rispetto dell'ambiente. Per maggiori informazioni visitate il sito http://falacosagiusta.terre.it/
Tra gli altri ci piace sottolineare l'evento "La scuola per l'altra amministrazione" in cui alcune amministrazioni che hanno saputo realizzare progetti innovativi nell'ambito della sostenibilità ambientale metteranno la propria esperienza a dispozione dei comuni interessati a seguirne l'esempio.
Tra i progetti proposti ci sarà naturalmente anche l'introduzione delle posate biodegradabili nella ristorazione collettiva e negli eventi pubblici. (vedi comunicato Novamont)





24 marzo 2011

Posate biodegradabili: il prezzo è giusto?


Il prezzo più elevato è stato senza dubbio l'aspetto che fino ad oggi ha frenato il diffondersi delle posate biodegradabili rispetto a quelle tradizionali in plastica.
Viene naturale chiedersi se questa differenza sia giustificata oppure se si tratti di speculazione.
Per rispondere a tale domanda occorre considerare principalmente due fattori: materie prime utilizzate e aziende produttive.

Cominciamo ad analizzare il primo fattore. Le stoviglie biodegradabili sono realizzate in Mater-Bi, che, come abbiamo visto, non è l'unico polimero presente sul mercato ma senza dubbio è il più utilizzato in Italia in questo settore. Le materie plastiche alternative (polistirolo o polipropilene) hanno un costo sensibilmente inferiore, pari a circa il 30/40% di quello del polimero Novamont. La differenza di prezzo è riconducibile in parte al fatto che la formula del Mater-Bi è brevettata, in parte alla non applicabilità a un mercato di nicchia come la produzione di materiale biodegradabile delle economie di scala possibili nella produzione delle materie plastiche tradizionali.
La differenza di prezzo risulta più difficilmente giustificabile se si ragiona in termini di composizione dei materiali. Infatti, se è vero che il mais da cui si parte per ottenere il Mater-Bi ha un prezzo elevato e il suo utilizzo nella produzione di posate bio solleva discussioni di "opportunità" legate al problema della fame nel mondo, è altrettanto vero che le materie plastiche "tradizionali" derivano dal petrolio, il cui prezzo è sempre crescente e facilmente influenzabile da elementi esterni.  

Il secondo fattore è rappresentato dai trasformatori, ovvero le aziende che producono le stoviglie. La cultura del biodegradabile si sta diffondendo da poco e attualmente esistono pochi grandi produttori che ricoprono una consistente quota di mercato. Logica conseguenza è la mancanza di concorrenza e il perdurare di prezzi elevati. Non aiuta la presenza di molti distributori o rivenditori: si allunga la filiera e aumenta il margine complessivo caricato sui prodotti. 

Fino a qui abbiamo analizzato la situazione attuale, la conclusione è quella che fino a quando non aumenterà la richiesta di prodotti biodegradabili non ci saranno economie di scala e concorrenza tra gli operatori che porteranno ad una riduzione dei prezzi.
Lo Stato in questo processo dovrebbe avere un ruolo attivo in quanto come già detto in precedenza la sostituzione di imballaggi in plastica tradizionale con quelli in materiale biodegradabile comporta minori costi di gestione dei rifiuti e quindi minori costi per la comunità. Di fatto, nel medio-lungo periodo investimenti significativi in tale settore comporterebbero non una spesa aggiuntiva ma una riduzione di costi.

Prima di concludere farei anche un accenno alla presenza sul mercato di prodotti "sospetti", esistono dei prodotti importati dall'estero (Cina in primis) che hanno costi molto inferiori (almeno per i distributori...) ma sulla cui bontà rimangono dei dubbi; ci occuperemo però in futuro di questo argomento più dettagliatamente.

22 marzo 2011

Posate biodegradabili: produttore in zona Varese, Novara

Tra i tanti distributori o rivenditori c'è, a cavallo tra il Piemonte e la Lombardia, una piccola azienda che produce, oltre a quelle in plastica, anche posate biodegradabili.
Si tratta più precisamente di posate in Estabio confezionate in bustine di PLA.
La Sani-Plast oltre a produrle confeziona le posate direttamente all'interno del proprio laboratorio in provincia di Novara.
Per adesso riporto i dati dell'azienda, vedrò di informarmi meglio sui prodotti e in futuro cercherò di essere più preciso.





Sul loro sito internet potrete trovare maggiori info

Sani-Plast s.n.c.
Via Conciliazione 62/64
Invorio (NO)

tel: 0322/254061
fax: 0322/254069
mail: info@sani-plast.it


17 marzo 2011

Si fa presto a dire biodegradabile, Mater-Bi e i suoi "fratelli"



In Italia quando si parla di materie plastiche per la produzione di posate biodegradabili si pensa quasi esclusivamente al Mater-Bi in quanto questo polimero è un prodotto italiano brevettato dalla Novamont.
Sul mercato in realtà esistono molti materiali che hanno caratteristiche e origini diverse; vale la pena farne una piccola analisi e classificazione.

Cominciamo a dare una definizione: i polimeri biodegradabili sono sostanzialmente materie plastiche che possono subire un processo di degradazione ad opera di micro-organismi presenti in natura (quali, ad esempio, batteri, alghe, funghi). La biodegradabilità di un materiale viene comunque regolata da norme specifiche a livello europeo.  

Volendo fare solo una classificazione a livello macroscopico i polimeri biodegradabili possono essere così raggruppati:
- polisaccaridi: polimeri composti da farina o amido di mais, grano, o altri cereali (sono i più diffusi e tra di essi c'è il Mater-Bi); altri esempi sono la cellulosa e la gomma naturale
- PLA: polimeri sintetici a base di acido poli-lattico (ottenuto via fermentazione dall'amido di mais)
- poliesteri ottenuti da microorganismi
- altri prodotti sintetici biodegradabili

I vantaggi dei materiali biodegradabili sono molteplici, offrono innanzitutto una valida alternativa al riciclaggio e permettono di ridurre gli oneri di gestione e smaltimento dei rifiuti (vetro, plastica, alluminio e carta possono anzi devono essere riciclati ma ciò comporta un aumento dei costi ).
Dalla loro decomposizione si ottiene il compost ovvero concime usato in agricoltura e nel caso dovessero essere inceneriti non emetterebbero fumi tossici.
Abbiamo visto come sul mercato esistano diversi materiali biodegradabili, tutti presentano vantaggi ed è auspicabile che aumenti sempre più il loro utilizzo nel campo degli imballaggi o dell'usa e getta.
Noi consumatori possiamo influenzare tale processo stando attenti però che i soliti furbi non spaccino per bio anche ciò che bio non è.....

13 marzo 2011

Sagre e feste campestri, utilizzo e vantaggi delle stoviglie biodegradabili


Nell'organizzazione delle feste campestri e delle sagre un aspetto sempre più importante lo assume la gestione dei rifiuti. Sempre più spesso infatti gli organizzatori individuano una persona che si assume la responsabilità della corretta differenziazione degli stessi (organico, secco, vetro, plastica...)
Se a parole questa operazione può sembrare banale si immagini quanto tempo richieda, tanto per fare un esempio vuotare i piatti dai resti di cibo quando si sparecchia un tavolo.
L'utilizzo di piatti e di posate in materiale biodegradabile in questo caso risulta la soluzione ideale per velocizzare e semplificare le operazioni di pulizia; come è già stato scritto le caratteristiche delle stoviglie biodegradabili sono ormai tali da poter essere sostituite a quelle classiche in polistirolo.
Proprio per questo motivo in diverse zone del nostro paese sono le stesse amministrazioni pubbliche a cominciare a chiedere agli organizzatori di adottare una soluzione di questo tipo.
La speranza è che nel futuro si diffonda sempre più questa tendenza, ricordiamo infatti come sia sufficiente una sola posata di plastica per rendere non recuperabile un sacchetto di "umido".

12 marzo 2011

Boom delle posate biodegradabili



Dopo l'introduzione dei sacchetti di plastica biodegradabili, arriva la rivoluzione Bio anche nel campo delle posate monouso (forchette, coltelli, cucchiai, cucchiaini) destinati abitualmente a mense, feste e sagre di paese o parties privati. Una rivoluzione green favorita dalle recenti normative nazionali e regionali sulla riduzione dei rifiuti indifferenziati.
Le posate monouso hanno per definizione un ciclo di vita breve e quindi si prestano particolarmente all'uso di materiali plastici biodegradabili non inquinanti.
Oggi è finalmente possibile acquistare posate biodegradabili realizzate in MaterBi (materiale ottenuto a partire dal mais), posate che una volta utilizzate si possono gettare "nell'umido" e si decompongono naturalmente nell'arco di qualche settimana.
Le caratteristiche di queste stoviglie sono oramai paragonabili a quelle più classiche realizzate in polistirolo sia in termini di resistenza sia a livello estetico.