2 luglio 2011

Posate monouso in plastica, perchè non si possono riciclare?

Le posate biodegradabili negli ultimi tempi sono migliorate molto sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista della resistenza meccanica; descrivendone il processo produttivo abbiamo d'altra parte visto come le posate monouso in plastica rappresentino in certi casi ancora la soluzione migliore (soprattutto con cibi caldi).
La domanda nasce spontanea: perchè non si riciclano le posate in plastica così come vengono riciclati gli imballaggi?
La plastica è un materiale che si può facilmente riciclare in quanto molto spesso è sufficiente, dopo averla selezionata in tipi omogenei, ridurla in granuli per reimmetterla nel ciclo produttivo.
Va precisato che di solito con il termine plastica si indicano materiali che hanno proprietà e caratteristiche molto diverse.
Gli stessi imballaggi sono realizzati con materie prime di vario genere e proprio per facilitarne il riciclo sono stati definiti dei simboli standard che devono essere riportati su ciascun manufatto.

Vari tipi di materie plastiche utilizzate nella produzione di imballaggi e simboli standard associati
La raccolta differenziata della plastica riguarda attualmente solo gli imballaggi e non sempre è estesa a tutte le materie plastiche. Le posate monouso in plastica più diffuse sono realizzate in polipropilene o in polistirolo, materiali che vengono utilizzati anche per produrre imballaggi. In linea di principio potrebbero dunque essere smaltite insieme a loro, ma ciò non accade. Cerchiamo di capire perchè.
In primo luogo, un problema legato al riciclo delle stoviglie è quello della loro "pulizia": chiaramente con l'uso le stoviglie si sporcano e questo può portare ad avere nel rifiuto plastico porzioni di alimenti. Lo stesso problema in realtà si ha anche con i contenitori o bottiglie normalmente utilizzati (per questo prima di essere smaltiti i cittadini dovrebbero sciacquarli) e potrebbe essere facilmente superato attraverso un prelavaggio durante le lavorazioni di riciclo.
Tali operazioni consistono essenzialmente nella frantumazione degli oggetti in plastica in modo da ottenere dei granuli che possono essere lavorati in maniera simile a quella delle materie prime vergini.
 
Tipico esempio di
 materie plastiche rigenerate

La nostra convinzione è che in realtà il riciclo delle stoviglie in plastica non sia fino ad ora consentito per ragioni "economiche". Nel prezzo degli imballaggi messi in commercio è previsto un contributo che i produttori devono versare al consorzio che si occupa della gestione delle operazioni di recupero e riciclo (CONAI).
Le stoviglie, non essendo chiaramente degli imballaggi, non prevedono tale contributo perciò non possono essere immesse nella filiera della raccolta differenziata.
A nostro avviso sarebbe meglio aumentarne il prezzo di una piccola percentuale e consentirne il recupero.
La gestione dei rifiuti diventerà un aspetto sempre più importante e critico, non si deve perdere tempo e cercare di riciclare il più possibile riducendo al minimo la frazione da destinare all'inceneritore o alle discariche.
Le materie plastiche recuperate inoltre rappresentano una risorsa importante in quanto, come già detto, possono essere rilavorate facilmente.
Sul mercato è già presente una serie di manufatti realizzati con plastica riciclata come: arredi da giardino, giochi per parchi all'aperto, cassonetti e cestini per l'immondizia...


Come si possono usare le materie plastiche provenienti dal riciclo

Per concludere segnaliamo che in alcuni eventi e manifestazioni di una certa dimensione si è deciso di procedere autonomamente al recupero delle stoviglie monouso plastiche. Per facilitare tale processo si è deciso di adottare un'unica materia prima per piatti, bicchieri e posate. Speriamo che in futuro l'iniziativa sia seguita anche da altri, nell'attesa di norme più vicine alla salvaguardia dell'ambiente.
Non crediamo infatti che a breve sia pensabile sostituire completamente le stoviglie in materiale plastico con quelle biodegradabili, pensiamo però sia possibile fin da ora gestire la filiera dei rifiuti in modo sempre più attento e intelligente.



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