16 aprile 2011

Con la primavera "sbocciano" le stoviglie biodegradabili

Con l'inizio della primavera e l'arrivo del bel tempo si moltiplicano le occasioni di gite e picnic. Associazioni e Pro Loco si apprestano ad iniziare la stagione delle feste e sagre campestri.
Abbiamo già analizzato i vantaggi delle stoviglie biodegradabili (piatti, bicchieri e posate) ma qui vogliamo sottolineare il contributo che noi consumatori possiamo dare alla salvaguardia del nostro pianeta.
Le mense aziendali e scolastiche rappresentano la quota maggioritaria del mercato delle stoviglie monouso ma l'introduzione dei prodotti bio in questo ambito è spesso subordinata esclusivamente a logiche di convenienza economica e noi singoli cittadini non abbiamo la possibilità di influenzare in maniera determinante tali scelte.
I nostri comportamenti possono però dare un segnale forte al mercato e alle istituzioni, possiamo cioè adottare i prodotti bio ogni qualvolta organizziamo feste, gite o picnic con amici.
Vi sono diversi negozi ormai che, accanto alle stoviglie monouso classiche in plastica, hanno a disposizione anche piatti, bicchieri e posate biodegradabili; i prezzi però a volte sono elevati e non invogliano all'acquisto.
Il consiglio che possiamo dare è quello di rivolgersi a distributori o meglio a produttori, magari formando dei piccoli gruppi di acquisto.
In questo modo potremo contribuire alla salute del nostro pianeta e anche...del nostro portafogli!





9 aprile 2011

Forchetta biodegradabile imbustata

La maggior parte delle posate biodegradabili reperibili sul mercato è confezionata in bustine troppo grandi!!
Mi spiego meglio: una delle regole fondamentali da seguire nella salvaguardia ambientale è quella di ridurre il più possibile gli imballaggi.
Questa regola deve valere a prescindere dalla biodegradabilità dell'imballaggio, lo spreco è da condannare sempre e comunque, non cambia il discorso se esso deriva dal petrolio o dal mais.
Le bustine con cui si confezionano le posate devono perciò contenerle insieme eventualmente al tovagliolo che le accompagna ma al tempo stesso non devono essere sovradimensionate.
Sul mercato invece si trovano forchette o posate biodegradabili singole imbustate in confezioni che potrebbero contenerne 10/15 senza problemi.
Mi rendo conto che a prima vista il problema possa sembrare marginale, ma bisogna considerare che nel mercato delle posate monouso l'unità di misura è la decina di migliaia di pezzi. Non va trascurato il fatto che in quest'ottica una bustina sovradimensionata comporta scatole più grandi e quindi anche un numero maggiore di viaggi per il trasporto.



Forchetta biodegradabile e tovagliolo 30x30 confezionati in maniera adeguata 


2 aprile 2011

Posate biodegradabili: come vanno smaltite?


La prima domanda che ci sentiamo fare quando parliamo di posate biodegradabili è se si possono smaltire con la frazione umida.
Prima di affrontare l'argomento va premesso che quanto diremo vale a livello generale: ogni azienda che si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti a livello locale ha le sue regole, a cui ciascun cittadino deve far riferimento.

La raccolta differenziata della frazione organica consente di ottenere il compost un prodotto che ha l'aspetto di terriccio e che rappresenta un ottimo fertilizzante utilizzato in agricoltura.
Il processo di compostaggio industriale realizzato da aziende specializzate (il cui numero sta aumentando costantemente) tiene sotto controllo le fasi della decomposizione dei rifiuti così da garantire caratteristiche costanti e ottimali del compost.

Secondo la definizione che abbiamo già dato una materia plastica per essere definita biodegradabile deve poter subire dei processi di degradazione ad opera di micro-organismi presenti in natura.
Il concetto di compostabilità invece è più "restrittivo" in quanto legato anche alla velocità con cui avviene il processo di decomposizione del materiale oltre, chiaramente, alla natura dei residui della decomposizione.
Il mater-bi è una bioplastica certificata come materiale compostabile da diversi enti certificatori e quindi i manufatti che sono prodotti con tale materia possono essere compostabili.

Le posate biodegradabili realizzate in materiali compostabili possono dunque essere smaltite con la frazione umida. Questa caratteristica rende il loro impiego particolarmente indicato nella ristorazione collettiva, consentendo una riduzione dei tempi e dei costi di gestione dei rifiuti: è infatti possibile gettare nel cassonetto dell'umido sia gli avanzi alimentari che le stoviglie.

L'utilizzo delle posate biodegradabili comporta dunque un duplice vantaggio: si riduce la quota di rifiuti destinati alla discarica o all'inceneritore e si ottiene il compost, impiegato come fertilizzante in agricoltura.