5 gennaio 2012

Ecopneus, il consorzio per lo smaltimento dei pneumatici usati



In ottemperanza al nuovo Decreto 82 i principali produttori di pneumatici hanno creato un soggetto senza fini di lucro che si occuperà della raccolta e del recupero degli Pneumatici Fuori Uso (PFU).
I costi di gestione di Ecopneus saranno sostenuti dai cittadini tramite un contributo al momento dell'acquisto dei nuovi pneumatici. Tale contributo sarà trasparente in quanto viene scorporato in fattura e quindi può essere facilmente controllato e tracciato in ogni suo passaggio.
Fino ad ora i gommisti o le officine di servizio dovevano pagare il soggetto che ritirava le proprie giacenze, con il nuovo sistema gli operatori usufriranno del servizio di ritiro gratuito degli PFU.
Lo scopo di tale operazione è quella di rendere il servizio più efficiente e di eliminare, o quanto meno limitare, il fenomeno dello smaltimento abusivo (discariche, incendi....)
Per dare un'idea del fenomeno si pensi che ogni anno in Italia arrivano a fine vita circa 380.000 t di pneumatici e di circa 100.000 t se ne perdono le tracce. Da questi numeri si può capire quanto sia grave il problema ambientale derivante e di quanto possa essere positiva l'azione del consorzio creato.
Ricordiamo che fino ad ora gli automobilisti, quando si recano a sostituire i pneumatici, non hanno strumenti di controllo e che gommisti o officine senza scrupoli possono scegliere di far smaltire i PFU a soggetti non autorizzati ma meno cari. Il nuovo sistema essendo gratuito per i professionisti li incentiverà a rivolgersi all'ente Ecopneus.
Noi cittadini dobbiamo capire che la cifra che pagheremo in fattura e destinata all'ente non è una tassa ma rappresenta la garanzia di avere un corretto smaltimento e quindi un ambiente più pulito.




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