I non addetti si chiederanno cosa sia questo contributo e in che modo la notizia possa interessare i singoli cittadini.
Abbiamo già avuto modo di trattare l'argomento in passato occupandoci dei motivi per cui le stoviglie in plastica non venissero riciclate con gli altri imballaggi.
Dobbiamo ricordare che dal maggio 2012 piatti e bicchieri possono essere smaltiti con la raccolta differenziata e quindi si è fatto un passo avanti sulla strada del recupero di materie prime preziose.
Il contributo ambientale plastica è una tariffa che viene stabilita nell'accordo Anci-Conai e serve per coprire le spese per la raccolta e la selezione del materiale plastico.
I produttori di imballaggi plastici devono pagare una somma in base alle tonnellate di imballaggi venduti in Italia che va al consorzio Corepla.
Tale contributo va naturalmente ad aggiungersi al prezzo degli articoli messi in commercio ed è perciò a carico del cliente finale e quindi di noi cittadini.
Capite ora perché ci dovrebbe interessare se anche quest'anno ci sarà un aumento del contributo e in particolare da 140 a 188 euro a tonnellata?
Va detto che aumenti analoghi sono previsti anche per altri tipi di materie prime come ad esempio il vetro.
Ma come viene giustificato un aumento del genere?
Il consorzio ha un disavanzo di bilancio che deriva sostanzialmente da due motivi.
Il primo è legato al diffondesi della raccolta differenziata. Aumentano i comuni che hanno adottato questo sistema virtuoso e, soprattutto nei piccoli paesi aumentano le spese di raccolta.
Il secondo invece è legato alle operazione di selezione. Nei sacchi per la raccolta degli imballaggi in plastica purtroppo non sempre c'è quello che dovrebbe esserci: materiali non plastici oppure che non sono imballaggi e per i quali non è stato pagato il contributo dovuto.
Tutto ciò comporta un aumento delle spese di selezione e anche un peggioramento delle materie prime ottenute dopo le operazioni di riciclo.
operazioni di selezione della frazione imballaggi in plastica |
Come cittadini ci sentiamo disposti ad accettare un aumento delle tariffe ove ciò derivi da un diffondersi più capillare della raccolta differenziata o da un cattivo comportamento (in ogni caso da correggere) dei nostri concittadini; non vorremmo però scoprire tra un po' che i buchi nel bilancio dei vari consorzi siano da attribuire a gestioni diciamo così allegre dei vari amministratori...
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